Le scuole del Biellese
Tre istituti didattici elementari attivati in mezzo secolo
Il collegio-convitto di don Quario, il Destefanis e il “Pietro Micca”
Una scuola “autunnale” anche a Miagliano, ma senza fortuna
[da “Eco di Biella” del 24 febbraio 2025]
Una certa vivacità didattica tramandano le cronache di fine Otto-inizio Novecento in quel di Andorno e Sagliano. Era quella un’epoca di fermento. Il Biellese cercava di mettersi al passo del resto dell’Europa e servivano giovani preparati. E non solo nelle grandi città, ma anche nei paesi e nei villaggi. Andorno e Sagliano, allora capitali dell’idroterapia italiana, non potevano né volevano essere da meno. Così, fin dalla metà dell’Ottocento, oltre alle scuole elementari pubbliche, ci fu chi immaginò di dare ai ragazzini qualche vantaggio in più. Si trattava non di sostituire, al contrario di aggiungere, magari ampliando i corsi e le modalità di apprendimento. Don Francesco Quario, sacerdote e maestro, affittando l’antico convento dei cappuccini (dove poi sorse il grand hotel Sella con stabilimento idroterapico, ossia l’attuale “Domus Laetitiae”), aprì un collegio-convitto. Nel 1857, la pensione completa valeva 35 lire al mese. Il collegio-convitto funzionava nel 1861-1862 con don Quario rettore e primo maestro, Federico Costa secondo docente e Celestino Gurgo assistente. Così come nel 1871, quando la Società Operaia di Andorno Cacciorna festeggiò i suoi primi vent’anni d’attività, l’ex monastero fu scelto per ospitare la grandiosa cerimonia. Don Francesco Quario, che prima di arrivare in Valle Cervo si era fatto le ossa nella scuola del Santuario di Banchette, nel 1876 si era già trasferito a Biella aprendo in via San Filippo un pensionato per giovani studenti. Ma l’esperienza di don Quario non rimase senza seguito. Su “L’Eco dell’Industria” del 15 settembre 1872, si legge: “Nuovo Istituto privato Destefanis. Con vero piacere siamo lieti di annunziare che l’egregio maestro F. Destefanis, coadiuvato dal maestro Fiorio, ha aperto in Andorno un nuovo istituto privato per tutte le classi elementari maschili. Questi due laboriosi maestri sono già abbastanza conosciuti in Andorno essendo quelli che da anni erano l’anima del collegio del sig. Don Quario in Sagliano-Micca. Essi per l’addietro hanno sempre contentato i genitori col loro metodo di insegnare e trattar bene i giovanetti, è arra certa che faranno di più ora in conto proprio. Per Andorno al maggior lustro aggiunge una vera comodità per chi ha figli, massime anche per la maggior mitezza nelle condizioni del programma. Ogni principio è difficile e lodiamo tanto più i detti maestri del loro coraggio e buon volere, giacché fin ora vi è ancora innata in tante famiglie la medioevale idea di non mandare a scuola i figli dove non vi siano preti alla direzione. Ma si facciano animo e la popolazione andornese non mancherà di dar loro il meritato appoggio, tanto più che il maestro Destefanis è quello che si adoperò più di tutti per istituire le scuole operaie serali e sempre vi si prestò con ogni attenzione per le medesime, con lode di tutti”.
Il gragliese maestro Francesco Destefanis, socialista della prima ora, attivissimo nella comunità operaia valligiana, seppe diventare una vera istituzione. Garibaldino credente e praticante, il maestro Destefanis non mancava di prodigarsi anche nell’insegnamento serale per i soci della SOMS andornese Nel 1911, già molto anziano, decano dei maestri biellesi, partecipava ancora alle manifestazioni organizzate dai compagni. La sfida dell’insegnamento, ad Andorno come altrove, si vinceva anche con il dinamismo dell’offerta formativa. Nell’istituto di casa Sella (via Maestra, cuore di Cacciorna), nel 1878 fu introdotta la lingua tedesca con lezioni settimanali tenute dal professor Johan Schawalder (che a Biella, dove risiedeva, insegnava anche disegno e pianoforte). Per la migliore delle pubblicità, l’Istituto Privato Destefanis portava sugli scudi gli ex allievi che si stavano facendo strada nelle scuole superiori di Biella. I fratelli Efisio ed Ettore Lace, per esempio (il primo divenne un noto ingegnere, il secondo, tenente colonnello di Fanteria, cadrà in combattimento a Oslavia nel 1916). Nel 1897, dopo venticinque anni di onorato servizio, forse per l’età ormai avanzata del maestro, l’Istituto Destefanis cessò di esistere, ma senza chiudere i battenti, bensì fondendosi con un nuovo esperimento scolastico, l’Istituto “Pietro Micca”.
L’iniziativa, avviata nell’autunno del 1896, era stata di Giovanni Vacchini, maestro proveniente a sua volta, come il collega Destefanis, da Graglia. Nel 1893 era ancora in cattedra presso la scuola elementare del santuario della Valle Elvo, dove ebbe qualche problema con un ragazzino difficile e il padre di questi, ancora più difficile. Ad Andorno trovò il posto giusto per il suo istituto in piazza San Pietro, all’interno della casa Rappis. Nei mesi successivi il “Pietro Micca” acquisì il Destefanis e ad Andorno divenne il nuovo punto di riferimento didattico per chi voleva, per i propri figli, un percorso alternativo alle scuole pubbliche. Andorno aveva, anche in questo, il carattere della piccola città. L’opportunità di scegliere era, forse, un vezzo borghese, ma anche il segno del benessere di una società provinciale facoltosa, industrializzata e industriosa. La prima annata si chiuse con soddisfazione. “Questo Istituto che conta un solo anno di vita, grazia alle solerti cure e valentia dell’egregio suo direttore sig. Vacchini Giovanni, coadiuvato dal bravo maestro Pessa, ha dato pel primo anno felicissimi risultati, ottenendo una promozione di ventisette su trenta alunni. La geniale festa era presenziata da una eletta schiera di signore e signori riuniti nel grazioso cortile dell’istituto artisticamente addobbato” (da “Eco dell’Industria” del 1° agosto 1897). L’appuntamento di fine anno, con gli esami e la distribuzione dei premi ai più meritevoli era una tradizione di tutte le scuole. Il “Pietro Micca” non faceva eccezione. Nel 1898 i licenziati, tutti tranne uno, fecero il vanto della direzione e del (piccolo) corpo docente. Festa nel Teatro Galliari e arrivederci a ottobre. Ai corsi governativi delle scuole elementari si sommavano quello commerciale, quello di lingua francese, quello di disegno e quello di musica. Nel 1899, stesso programma. Autorità, insegnanti, genitori e alunni festanti. “Gradito compimento e delicata chiusura della simpatica funzione fu la declamazione di un novello carme, diretto al povero ostello, dove nacque Pietro Micca” (da “La Tribuna Biellese” del 6 agosto 1899). I sette allievi della quinta elementare del 1900 superarono tutti brillantemente le non facili prove d’esame. Alla ripresa delle lezioni, una novità: un corso teorico-pratico di contabilità “in ambo le partite”, cioè semplice e doppia. Stando a un articolo de “La Tribuna Biellese” del 2 settembre 1900, “la conoscenza di tali materie, specie in questo centro grandemente dedicato all’industria ed al commercio, era desiderabile, e torna assai opportuno che i genitori abbiano comodità di far istruire i loro figli in tali rami di sapere con lieve spesa e in un tempo relativamente breve”. Due anni dedicati a quel corso “accelerato” di contabilità e di corrispondenza commerciale in italiano e francese. Le aziende tessili e di cappelleria avrebbe gradito e assorbito i ragazzi con quelle competenze, considerando che, a quei tempi, il lavoro di norma iniziava ben prima di oggi. Dopo la fine dell’anno scolastico 1900-1901, però, dell’Istituto “Pietro Micca” si perdono le tracce. Probabilmente mancarono gli iscritti.
Nel frattempo, quella vivacità di cui sopra c’era ancora, anche se con contorni un po’ grotteschi. Si annunciava, infatti, in Miagliano, fin dal 1896, l’apertura di una scuola autunnale di riparazione e di preparazione agli esami di ammissione alla Scuola Professionale di Biella. L’idea era venuta al professor Giacomo Fantuzzi da Susegana di Conegliano. Il docente era un personaggio piuttosto noto e tra i più assidui della buona società valligiana. Peccato che fosse, e lo si venne a scoprire poco dopo, un truffatore abituale. Fu arrestato ad Arona nel 1900, processato e condannato. Ma ciò non toglie che la sua idea fosse buona. Aprire una scuola è sempre una buona idea.